Silvio Pellico (Saluzzo, 24 giugno 1789 – Torino, 31 gennaio 1854) è stato un patriota, scrittore e poeta italiano, noto soprattutto come autore di Le mie prigioni. Dopo gli studi a Pinerolo e a Torino, si reca a Lione per fare pratica nel settore commerciale con lo zio. Al suo rientro in Italia nel 1809 si stabilisce a Milano; qui, giovane entusiasta della poesia neoclassica, frequenta Vincenzo Monti e Ugo Foscolo. Comincia allora a scrivere, specialmente per il teatro, tragedie in versi di impianto classico come Laodamia ed Eufemio di Messina. Risulterebbe essersi associato alle logge massoniche. Nel 1814 diventa istitutore nella casa del conte Porro Lambertenghi a Magenta. Stringe relazioni con personaggi della cultura europea come Madame de Stael e Friedrich von Schlegel e italiana come Federico Confalonieri, Gian Domenico Romagnosi e Giovanni Berchet. In questi circoli venivano sviluppate idee tendenzialmente liberali e rivolte alle possibilità di indipendenza nazionale: in questo clima nel 1818 viene fondata la rivista Il Conciliatore, di cui Pellico è redattore e direttore. Il 18 agosto 1815 a Milano viene rappresentata la sua tragedia Francesca da Rimini, che reinterpreta il noto episodio dantesco alla luce delle influenze romantiche e risorgimentali del periodo lombardo. Successivamente Pellico pubblicò altre tragedie: Gismonda da Mendrisio, Leoniero, Erodiade, Tommaso Moro e Corradino. Pubblicò anche il libro morale I doveri degli uomini (1834) e Poesie di genere romantico. Travagliato da problemi familiari e fisici negli ultimi anni della sua vita interruppe la produzione letteraria e visse come segretario e bibliotecario di Juliette Colbert a Palazzo Barolo. Silvio Pellico è il nome di una piccola località di 1500 abitanti in Argentina, fondata nel 1894 da emigranti originari di Saluzzo. A Fiume (oggi Croazia), in Via dei gelsi, fino alla fine della II Guerra mondiale a Silvio Pellico era intestata una scuola elementare. Con il passaggio della sovranità sulla città alle autorità slave all'istituto venne cambiato nome: Moše Albahari e poi Podmurvice (letteralmente sotto i gelsi). Molte scuole italiane portano il nome di Silvio Pellico, come l'istituto tecnico per il commercio di Saluzzo (CN), ed anche alcuni teatri come quello di Trieste. La via che circonda la collina su cui sorge la fortezza dello Spielberg, a Brno, si chiama Pellicova, in onore di Silvio Pellico.[1]