GioireCON

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GioireCON La distruzione del Tempio Shaolin. Nella seconda metà del XVII secolo, durante la dinastia Ching, i seguaci dello Shaolin Kung Fu erano talmente abili nella loro arte del combattimento, che il governo, per timore, ordinò lo sterminio dei monaci Shaolin e la distruzione del loro monastero. Furono inviate numerose truppe armate sul monte Sung, con lo scopo di estinguere la comunità religiosa, ma i monaci Shaolin opposero una resistenza così forte da riuscire a respingere ogni assedio. La svolta ci fu solo quando Chan Man Wai, un funzionario governativo ambizioso e senza scrupoli, congiurò con alcuni monaci, e uno di questi (Ma Ning Yee) si lasciò convincere a tradire i suoi compagni incendiando il monastero di nascosto. La fuga dei Cinque Maestri. Durante l’incendio morirono la maggior parte degli esperti di arti marziali. Solo pochi combattenti riuscirono a mettersi in salvo, e tra questi i Cinque Anziani, capi dei cinque principali stili Shaolin: la maestra buddista Ng Mui, il maestro Chi Shin, il maestro Pak Mei, il maestro Fung To Tak ed il maestro Miu Hin. I sopravvissuti si divisero per avere maggiori probabilità di salvarsi dalla persecuzione del governo dei Manciu. Il Master Chi Shin, ad esempio, assunse l’identità di cuoco su una giunca rossa (la nave di trasporto delle troupe di teatro, normalmente dipinta di rosso e adornata di bandiere variopinte), mentre la monaca Ng Mui si rifugiò nel tempio della Gru Bianca, sul monte Tai Leung, dove ebbe modo di dedicarsi indisturbata all’arte marziale e allo Zen. Una nuova arte marziale per sconfiggere tutti gli altri stili. Per lungo tempo Ng Mui rifletté su come avrebbe potuto creare un nuovo sistema di combattimento capace di offrire la possibilità, anche a persone fisicamente deboli, di sconfiggere esperti delle arti marziali classiche. La leggenda racconta che Ng Mui ebbe l’ispirazione decisiva osservando una lotta tra una gru e una volpe. La volpe girava intorno alla gru, nella speranza di poter sferrare un attacco mortale sul fianco non protetto di quest’ultima. La gru, però, si girava in continuazione in modo da mostrare alla volpe il suo petto. Ogni volta che la volpe si avvicinava troppo, tentando di attaccarla con una zampa, la gru si difendeva con un’ala e, contemporaneamente, contrattaccava con il becco. Nello stesso istante, la volpe astuta si avvaleva della velocità delle proprie gambe e degli attacchi a sorpresa. Ng Mui sviluppò, grazie all’idea ricavata da quell’osservazione, un nuovo sistema di arti marziali. Le caratteristiche più importanti, rispetto al Kung Fu Shaolin, consistevano nei movimenti più semplici ed adattabili, nell’orientamento all'applicazione pratica e nell’impiego più economo della forza. Il sistema di Ng Mui aveva come scopo la sconfitta del nemico, non con la forza fisica, bensì con il metodo. L'incontro con Yim Wing Tsun. A quei tempi la monaca viveva nel tempio della Gru Bianca, e più volte al mese era solita frequentare, per acquistare i viveri, il mercato del vicino villaggio dove lavoravano Yim Lee, un commerciante di tofu, e la sua giovane figlia Yim Wing Tsun. Ideogramma Wing Tsun KuenYim Wing Tsun attirò ben presto le attenzioni di un noto attaccabrighe locale di nome Wong, molto temuto dagli abitanti del villaggio in quanto esperto di Kung Fu e appartenente ad una temuta società segreta. Attratto dalla sua bellezza, egli la chiese in sposa, anche se Yim Wing Tsun era già stata promessa sin dall’infanzia ad un giovane di nome Leung Bok Chau, un mercante di Fuchia. Wong le mandò un messaggero, fissandole una scadenza e minacciandola di usarle violenza nel caso in cui ella lo avesse respinto. Padre e figlia vivevano quindi nel timore per il loro futuro. Con l’andare del tempo, Ng Mui era diventata cliente abituale di Yim Lee e spesso si intratteneva con i due. Un giorno, ella si rese conto che erano tormentati da grandi preoccupazioni. Yim Lee le raccontò ogni cosa e Ng Mui, che era dotata di spiccato senso della giustizia, decise di aiutare Yim Wing Tsun. Yim Wing Tsun sconfigge Wong. Ella però non desiderava punire personalmente il malfattore, da un lato per non far scoprire la sua vera identità, e dall’altro perché un combattimento tra lei, la famosa maestra del monastero Shaolin, ed uno sconosciuto picchiatore sarebbe stato considerato sleale ed inglorioso. Per questi motivi volle aiutare Yim Wing Tsun trasmettendole l’arte del combattimento. Gran Maestro Yip Man Dopo soli tre anni di lezioni private, la giovane ragazza padroneggiava perfettamente il metodo che le era stato insegnato. Terminato l’addestramento, Yim Wing Tsun fece ritorno da suo padre. Come previsto, appena rientrata al villaggio fu molestata dal picchiatore Wong. Questa volta, però, ella non scappò, ma lo sfidò a duello. Wong era così sicuro della sua vittoria che già si rallegrava di avere conquistato la ragazza. Ma le cose andarono diversamente da come aveva sperato, poiché Wing Tsun lo sconfisse con grande facilità. Nasce il "Wing Tsun Kuen" (Wing Chun Kuen). Dopo questa vittoria, Yim Wing Tsun continuò ad esercitarsi nel combattimento e, allorché Ng Mui decise di proseguire il suo viaggio, fu esortata a trovare un degno successore e a istruire solo gli allievi giusti. Yim Wing Tsun sposò il suo fidanzato Leung Bok Chau che, avendo praticato il kung Fu prima di sposarsi, non ascoltava la moglie quando questa gli parlava della sua arte marziale, ritenendo che una donna fosse troppo debole per poter essere considerata una pericolosa rivale. Una volta, però, Yim Wing Tsun ebbe finalmente l’opportunità di dargli una dimostrazione pratica della sua abilità. Da allora, ogni volta che combatterono insieme, riuscì sempre a sconfiggere il marito. Solo a quel punto egli riconobbe che sua moglie era una grande Maestra di arti marziali, e per renderle omaggio chiamò questo sistema di kung Fu: “Wing Tsun Kuen” (o Wing Chun Kuen). Due secoli di segretezza: da Yim Wing Tsun a Yip Man. Gran Maestro Yip Man Leung Bok Chau si allenò regolarmente con la moglie fino a diventare egli stesso un Maestro di quest’arte marziale. Dopo la morte di Yim Wing Tsun, egli lo insegnò a Leung Lai Kwai e Wong Wa Po. Entrambi facevano parte di un gruppo operistico ambulante, conosciuto come "Il gruppo della barca del giunco rosso", gruppo che viveva su una barca nel Fat Shan, un quartiere di Canton, nel XIX secolo circa. Le storie narrano che anche Chi Shin, altro monaco scampato all'assalto dei Ching assieme a Ng Mui, entrò a far parte della compagnia e fu proprio lui ad insegnare a Leung Yee Tai, migliore amico di Wong Wa Po e altro membro del Giunco Rosso, le tecniche del bastone Shaolin. Wong e Leung cercarono di adattare queste tecniche al proprio modo di combattere e fu così che vennero introdotte nello stile. Un giorno Leung Yee tai si ammalò e dovette recarsi dal medico Leung Jan, grande esperto di arti marziali, al quale trasmise col tempo le basi del Wing Chun. Leung Jan divenne un eccezionale combattente e sostenne molti incontri (che all'epoca erano veri e propri "street fighting" senza regole, dove di solito solo il vincitore sopravviveva), senza mai essere sconfitto, tanto da diventare famoso nel sud della Cina col soprannome di "Re del Wing Chun", divulgando così lo stile. Bruce Lee, Leung Ting e la diffusione mondiale del Wing Tsun. Leung Jan insegnò lo stile a Chan Wah Sun, maestro di Yip Man. Il Gran Maestro Yip Man insegnò parte del programma a Bruce Lee, che lo fece conoscere all'America degli anni Sessanta e ne prese spunto per alcune tecniche del suo Jeet Kune Do. L'intero programma del Wing Tsun (Wing Chun) è stato tramandato in Occidente dall'ultimo allievo privato di Yip Man, Great Grandmaster Leung Ting, artefice della diffusione del sistema in oltre 70 Paesi nel mondo. 1)Buddismo Il Buddismo insegna che la vita è sofferenza , che tutto è precario, che tutto passa e cessa di esistere con la morte. Ma , secondo Buddha, la sofferenza nasce dal desiderio, desiderio di possedere qualcosa di essere qualcuno. In altre parole si è prigionieri del desiderio. Buddha, postulando che il desiderio può essere vinto, indica le otto vie per vincerlo: 1. la giusta comprensione (della sofferenza, del desiderio) 2. Il giusto proposito 3. Il giusto parlare 4. Il giusto agire 5. Il giusto modo di vivere 6. Il giusto impegno 7. Il giusto discernimento 8. La giusta meditazione L’obiettivo dunque è liberarsi dai condizionamenti del desiderio e del pensiero. In termini fisici, questo proposito nel WT si traduce nel allenare il corpo a reagire in maniera istintiva ad una aggressione facendo in modo che gli arti si muovano (CHI SAO) indipendentemente dall’elaborazione di un processo razionale o di una strategia perché è il corpo stesso, nel suo muoversi, che diventa strategia. In un ambiente di lavoro saturo di mobbing, quanto è importante riuscire a liberasi dai condizionamenti indotti dall’atteggiamento del management aziendale (richieste, direttive palesemente assurde ed irrealizzabili) e dai colleghi (ostilità di relazioni emarginazione)? E’ possibile agire in maniera istintiva con il giusto parlare, il giusto agire, il giusto discernimento la giusta meditazione agli stimoli (aggressioni) che si ricevono ? La Siu Nim Tao può aiutare. La sua pratica costante, con la dovuta concentrazione e seguendo i ‘motti’ del Wing Tsun, può indicare in che modo rendere reali le otto vie individuate da Buddha. Nell’eseguirla la mente si libera dai pensieri superflui, il corpo abbandona la contrazione da stress. Si comprende che gli obiettivi aziendali, per i quali si accende la competizione tra colleghi, sono forzature e strumentalizzazioni aziendali che fanno desiderare, ad esempio un grado od un ruolo superiore rispetto ad un altro, oppure un ufficio od una scrivania migliore. E, nel momento in cui il lavoratore smette di “desiderare” tali cose, ma interpreta il proprio ruolo ed il proprio lavoro con il giusto impegno, il giusto discernimento sarà più forte nei confronti del mobbing. 2)Taoismo La componente Taoista insegna a conformarsi ed agire in armonia con l’ordine naturale delle cose. Il combattente Wing Tsun si adegua all’avversario, contrapponendo la cedevolezza alla sua forza e la forza alla sua cedevolezza, in un continuo divenire tra Yn Yang realizzando la cosiddetta armonia degli opposti. E’ il concetto del ‘Wu Wei’ , il ‘non agire ’ che non deve essere confuso con la mera passività. Lao Tse nel “Tao te ching” dice che è sbagliato combattere la forza con la forza. Un avversario che ci aggredisce è normalmente più forte di noi ed è pertanto inutile opporvisi usando a nostra volta la forza. E’ preferibile inizialmente cedere, in modo tale da fargli perdere l’equilibrio e quindi sfruttare contro di lui la sua stessa superiorità. Se l’informazione dà potere allora è questa la condizione in cui il combattente Wing Tsun riesce ad avere tutte le informazioni sulle intenzioni dell’avversario, applicando la giusta pressione al contatto, senza darne alcuna. Viceversa, la postura di precombattimento (IRAS) nel Wing Tsun non dà nessuna informazione sulle nostre intenzioni al nostro avversario/aggressore. E’ evidente il vantaggio di un tale atteggiamento, non far capire le proprie intenzioni, nei confronti di colleghi di lavoro che, cercando il coinvolgimento in opinioni, valutazioni e critiche sull’azienda o su di un capo, sfruttano a proprio vantaggio eventuali imprudenti affermazioni. Quando si vive in una comunità si ha spesso il desiderio di comunicare, di confidarsi con il prossimo. C’è un proverbio cinese che dice “quando non sai di chi fidarti, non fidarti di nessuno”. Applicando i principi taoistici nelle relazioni sociali si assume in pratica la postura IRAS nella propria mente: atteggiamento apparentemente inoffensivo e disponibile ma pronto a difendere i punti vitali ed a reagire in maniera adeguata. Sarà molto più difficile per l’avversario/collega individuare punti deboli in questa guardia ideale ed, inevitabilmente, sarà costretto a scoprirsi o a rinunciare ad attaccare. 3)Confucianesimo Il Confucianesimo, nelle arti marziali, riguarda quegli aspetti connessi con il rituale, il comportamento, il rispetto dovuto ai maestri ed al luogo in cui ci si allena. Al centro del pensiero confucioniano c’è l’uomo. Confucio riteneva fosse molto importante forgiare il carattere di ciascun individuo, quindi del popolo intero, attraverso la diffusione e il miglioramento dell’insegnamento pubblico, consolidando tutelando lo stato e la società. .L’allievo deve essere guidato dal buon esempio del suo insegnante.Il discorso sull’influenza del confucianesimo nel Wing Tsun è molto più articolato ma a me piace sottolineare quell’ aspetto che , nell’ambito del rispetto che si instaura tra allievo e maestro e della consapevolezza del proprio ruolo, determina l’autostima, qualità essenziale per non cedere alla depressione che si prova nel percepire l’ostilità dei colleghi di lavoro. La dignità è un valore esistenziale prezioso senza il quale l’individuo diventa vittima passiva dei soprusi e delle prepotenze. L’uomo consapevole è un uomo che coltiva l’autostima e, la pratica del Wing Tsun, aiuta a diventare consapevole delle proprie capacità, quindi più sicuro nelle relazioni sociali. Si può concludere, alla fine di queste considerazioni, che l’insieme delle tre filosofie concorre a formare le qualità tecniche e morali necessarie nel viaggio della vita e che la pratica del Wing Tsun, oltre a fornire un valido strumento di difesa personale reale, fornisce anche la capacità di fronteggiare qualsiasi situazione e qualsiasi avversario con un’adeguata preparazione psico/fisica.
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